domenica 27 marzo 2011

RECENSIONE *NEW* "Dylan Dog- Il Film"


Il film, come già si sapeva, non c'entra niente con il nostro Dylan.

Nonostante alcuni momenti del film non siano totalmente da buttare...
Nonostante Dylan sembri più Constantine...
Nonostante Brandon Ruth non potrà mai essere Rupert Everett...

Brandon Ruth
Rupert Everett

 

Nonostante Groucho sia stato rimpiazzato da uno zombie-assistente-rincoglionito...

Nonostante Dylan si sia innamorato di una semi-rachitica esperta di arti marziali e non della solita bonona ma affascinante...



Nonostante tutto questo...

Solo una cosa mi ha fatto prendere realmente coscienza di quanto il film fosse una cacata...

Il demone finale che combatte contro Dylan a suon di pugni, calci volanti e mosse di karate...

Oh dico...
Ma stiamo scherzando?
I demoni che prendono a pugni gli umani?
I demoni ti strappano il cuore, ti mangiano il cervello, ti fanno bruciare le palle degli occhi...
Non ti danno calci e pugni.
Questo lo fanno i bulli a scuola.
Non i demoni.
Un demone ha la sua dignità.
Ecchecazzo.


Ho visto il film, non perché lo volessi, ma perché dovevo.
Un fan di Dylan Dog come me non poteva non farlo.
Dovevo andare.
E l'ho fatto.
Voi non ci andate.

domenica 6 marzo 2011

Conoscendo Toni Servillo...

Non conoscevo quest'attore, ne ho sempre sentito parlare un gran bene ed ora ho capito il perché.
E' veramente bravo.
Ho visto due suoi film: Una vita tranquilla e Le conseguenze dell'amore.
Il primo è intrigante, si perde un po' nella parte centrale e ha uno scatto d'orgoglio nel finale. Nel complesso un discreto film.
Il secondo è più studiato. Più attento. Più curato nelle scene. Ho letto che sono state rappresentate delle immagini di mafiosi che non esistono più. E che pertanto è una pecca del film.
Purtoppo, o per fortuna, non so dire se realmente i mafiosi sono così.
So, però, che non è un film di mafia. Quindi, del ruolo secondario dei mafiosi, me ne importa una cippa nel valutare il film. E' soltanto la storia di un uomo in un albergo. Una storia al limite del reale, a tratti paradossale, quasi allucinante.
I dialoghi dei personaggi possono sembrare troppo recitati, stilizzati, irreali? (altra critica che è stata mossa al film).
Si. Certo.
Ma tutta la storia è, ripeto, al limite della realtà. I dialoghi, così teatralmente recitati, convergono con la trama. Convergono con la vita assurda di un uomo che vive da otto anni in un albergo. Convergono con la storia triste di un uomo e di una donna che da padroni dell'albergo sono diventati ospiti. Convergono con le surreali partite ad assopigliatutto (e non il solito, realisitco e machista, poker). Convergono con le attenzioni di una ragazza bellissima per un uomo grigio e senza passione (salvo poi cambiare nel finale). Convergono con il pensiero finale che Titta (Toni Servillo) dedica al suo migliore amico. Convergono in generale con l'antieroe-eroe romantico che Servillo interpreta magistralmente nel film.
Semmai c'è da chiedersi se tutto questo è stato voluto, deciso, preparato, o se, invece, frutto del caso.
Al di là di queste utime considerazioni, sono entrambi due film da vedere.
Le conseguenze dell'amore ha un passo in più. E' uno di quei film che può anche lasciare indifferenti. Ma se non lo fa, ti lascia una strana sensazione, di dubbio, di malinconia e di speranza. E a me queste sensazioni piacciono.

E poi, potrete apprezzare la bellezza di Olivia Magnani (nipote di Anna), che nel film le Conseguenze dell'amore fa la parte di Sofia, una delle bariste dell'abergo.



I timidi notano molte cose, ma sono molto bravi a non farsene accorgere...